lunedì 17 gennaio 2011
Il senso della vita (Ia parte)
Nell’ambito di una inchiesta sul “senso della vita”, un gruppo di ricerca dell’Università “Blaise Pascal” (Clermont - Ferrand, Francia), guidato da Michael Dambrun, docente di Psicologia sociale e di Metodologia della ricerca, ha realizzato un bel questionario on-line rivolto a ragazzi e adulti.
Nelle prossime settimane, prendendo spunto da questo modello, proveremo a riflettere sul “senso” che diamo alla nostra vita, e sul “senso” che attribuiamo alla vita in generale.
Tutti coloro che desiderano partecipare alla ricerca possono far richiesta del questionario al prof. Alberto Lusso
“Seguendo Albert Camus, trovare il senso della vita è la più pressante delle questioni: all’essere umano non basta semplicemente vivere, ha necessità di attuare la sua esistenza in un orizzonte di senso - nella duplice accezione di “significato” e di “direzione”. Ognuno di noi sembra avere un orientamento privilegiato nel modo di produrre senso, individuando quella direzione del pensare, del sentire e dell’agire in cui sente di poter realizzare se stesso, i percorsi che condensano valore e dischiudono possibilità esistenziali autentiche, rispetto a quelle condizioni che impediscono o impoveriscono l’elaborazione simbolica. Relazioni affettive, pensieri, credenze, valori, azioni: è in questi ambiti che possiamo cercare un senso che valga per noi stessi, nel rapporto con gli altri, e più in generale, nella nostra relazione con il mondo. Ancora più importante appare la riflessione sul senso della vita qualora l’individuo si trovi ad affrontare una situazione di difficoltà o disequilibrio e stia cercando di mobilitare le proprie risorse interne ed esterne per avviare o consolidare un processo di “resilienza”.
Rosalba Miceli, La Stampa, 17/05/2010.
1.“Che cos’è più importante per te nella tua vita?” I tuoi obiettivi, le cose che vorresti fare, le cose che ti stanno a cuore.
La salute, la soddisfazione personale, e la contentezza per esser riuscito a raggiungere un importante traguardo, cioè una sorta di "vittoria" personale. Per esempio, mi piace moltissimo la campagna e soprattutto osservare come la natura sia un meraviglioso complesso di straordinari fenomeni che regolano in gran parte il nostro vivere. Anche se può sembrare strano, a me affascinano molto queste cose: ad esempio vedere come un minuscolo seme di pomodoro possa con il tempo e con tutta la cura necessaria arrivare ad essere una frondosa pianta che produce in tutto il corso della sua "vita" chili e chili di pomodori; o ad esempio le api, che alla gran parte di noi possono sembrare solo insetti insignificanti, ma con il loro lavoro impollinano i fiori. Mi meravigliano anche i fiori delle piante che producono i frutti che stanno alla base della nostra alimentazione.
Personalmente uno degli obiettivi che considero importante nella vita è la felicità: l'essere felici ci permette di vedere il mondo attraverso un'ottica positiva; ciò non toglie che nella vita bisogna sempre lottare, superare gli ostacoli che oscurano certi periodi, ma è, appunto, la ricerca della serenità che ci permette di vivere in attesa che ciò avvenga. Tra gli obiettivi che mi prefiggo, oltre al vivere con serenità, vi è la voglia di fare, di diventare qualcuno, di crescere, di godere ogni momento della vita, anche le piccole cose che la vita ci ha donato; di continuare ad amare, di creare una famiglia e di essere sempre sostenuta e aiutata nei momenti di difficoltà (ma non solo), dalle persone cui voglio bene e che fanno parte della mia vita.
In una scala di importanza, le cose che vorrei fare si trovano sicuramente l'ultimo posto; i miei obiettivi al secondo, e le cose che mi stanno cuore al primo punto, anche se tengo a precisare che sovente le cose che mi stanno cuore implicano il raggiungimento dei miei obiettivi.
Ciò che per me è più importante rispecchia ciò che mi dà maggior soddisfazione: la mia famiglia, senza la quale farei fatica a chiamare la vita “vita”; i miei amici, sempre presenti e che spesso sono gli unici con cui desidero condividere le gioie, le passioni, le paure e i dolori. La scuola, che pur non essendo sempre piacevole mi ha aiutata ad aprire la mia conoscenza e ad essere la persona che oggi sono. E quando sarò "grande", importante sarà il mio lavoro, l'attività alla quale dovrò dedicare il mio tempo e il mio impegno, e sarà proprio quello che mi integrerà ancora di più nella vita e mi aiuterà man mano a crescere, perché alla fine non si smette mai di imparare. Ogni giorno però, dati i miei 17 anni, quasi 18, il mio obiettivo più grande è quello di impegnarmi al massimo nella scuola e di aprire le porte della mia vita. Ma non solo la scuola è un obiettivo; amo per esempio viaggiare, conoscere e ammirare le meraviglie del mondo, ma di certo non mi manca la voglia di divertirmi e di stare bene con le persone care.
Le cose più importante nella mia vita sono la famiglia, gli amici e il mio futuro. Tra un gli obiettivi che spero di realizzare: trovare un lavoro che mi soddisfi, creare una famiglia, trovare delle risposte alle domande a cui oggi rispondo sì, ma in modo non del tutto convinto. Mi piacerebbe viaggiare conoscere meglio il mio pianeta, per imparare cose nuove da altre culture e per fare esperienze nuove.
Le cose più importanti della mia vita sono: amare e fare di tutto per le persone che amo. Le cose che vorrei fare sono tante, mentre gli obiettivi di cui sono sicura sono ben pochi. Però so di voler viaggiare, vedere posti, persone diverse, culture diverse; e di voler leggere tanto, dato che ci sono troppi interrogativi che affollano la mia testa, e ho sete di voler sapere. Ormai ho abbandonato gli anni in cui, ancora con occhi da bambina sognavo di fare chissà cosa, magari la ballerina o la rockstar. Ora penso di preferire una vita più “normale”, nel senso che voglio studiare, andare all'università e costruire una famiglia a cui poi dedicare tutti gli sforzi. So per certo, però, che non smetterò mai di essere curiosa riguardo alle cose del mondo o riguardo il senso delle cose.
Sicuramente la prima risposta istintiva a questa domanda sarebbe: successo, denaro, una buona posizione sociale, magari anche una famiglia... premettendo che tutte queste cose sono desiderabili, non le ricerchiamo per se stesse, ma in funzione della felicità che ne deriva. A questo punto, se le cose stessero proprio così, vi sarebbero due categorie di uomini: quelli di successo, che sarebbero felici; e di tutti gli altri, irrimediabilmente infelici. Ma constatando che non è proprio così che va il mondo, mi sono chiesto tante volte cosa devo fare per vivere una vita felice. E finora l'unica risposta che ho trovato è cercare il più possibile di vivere serenamente, giorno per giorno, facendo il mio dovere, accettando le sfide che mi sono state messe davanti.
Le cose che mi stanno cuore e che danno senso alla mia vita sono cose concrete: partecipare ai gruppi di persone che condividono gli stessi interessi: musicali, sociali, scolastici. Sono cose che mi rendono felice solo se anche gli altri stanno bene e sono felici. Di questi tempi, gli obiettivi e le cose che si vorrebbero fare nel futuro diventano sempre più difficili da perseguire: resta comunque la voglia di studiare medicina, continuare con la musica (anche se non è molto quello che faccio, sono molto felice).
Non ho nemmeno diciott'anni, eppure nel mio piccolo ho sempre pensato in grande. Complice forse mio padre, che da sempre ho preso ad esempio e che è riuscito a realizzarsi e ad uscire dalle condizioni disagiate della sua famiglia, anch’ io mi sono posta obiettivi che mi rendessero felice. So benissimo che la situazione italiana al momento non è delle migliori, eppure ostinata e sicura di me continuo a perseguire il mio desiderio di studiare e di laurearmi al più presto possibile in medicina. Naturalmente sono consapevole del fatto che la carriera lavorativa non è tutto nella vita, e proprio per questo c'è tra i miei desideri quello di sposarmi e di avere una famiglia. Vedendo con quanta gioia mia nonna accoglie i suoi cinque nipoti nel suo piccolo alloggio tutto ordinato, sapendo che dopo dieci minuti regnerà il caos, mi rendo conto che è bello al termine della propria vita rendersi conto di aver generato altre vite e per questo essere certi che la propria esistenza al mondo non è stata vana. Vorrei lasciare la mia orma in questo mondo senza naturalmente il mio nome venga ricordato come quello di Hitler o di Einstein; mi basta che un piccolo gene di me continui ad essere tramandato nel patrimonio genetico di quella che sarà la mia discendenza.
Sembra banale, ma una delle cose fondamentali nella mia vita è l'amore. Inteso come l'amore che dopo e ricevo ogni giorno a tutte le persone che mi stanno cuore. A parte le cose più occhi e come questa, per me e importante scegliere bene il mio futuro, impegnarmi per raggiungere gli obiettivi che mi sono preposta, ovvero lavorare nel campo giuridico, possibilmente come magistrato e impegnarmi nel sociale, nella politica... sono tutte cose che mi danno che mi daranno soddisfazioni. Sembreranno un po' utopistiche, ma ho questa voglia di voler provare a cambiare le cose che non vanno nel nostro paese (ovviamente non da sola) e per vorrei viaggiare, viaggiare molto per vedere altre realtà di poter fare esperienze di ciò che ho vissuto.
Nella vita vorrei crearmi una famiglia, trovare un lavoro che mi consenta di vivere in tranquillità e mantenere l'amicizia con le persone più importanti per me.
Nella mia vita do molta importanza alla scoperta di cose sconosciute; per esempio, una cosa che vorrei fare in futuro è viaggiare. Mi capita spesso di passare interi pomeriggi a pensare a come potrebbero essere fisicamente certi luoghi e a come potrei stare bene in un certo posto, secondo gli usi e i costumi propri di quella parte del mondo. Un'altra cosa mi sta a cuore: la musica. Secondo me è la forma d'arte che esprime meglio le mie emozioni. Il mio obiettivo da raggiungere è trovare una situazione in cui poter star bene "moralmente" a partire dal lavoro e dalle conoscenze.
Potrei rischiare di cadere nella banalità, ma le cose che mi stanno davvero a cuore sono la mia famiglia, i miei amici. Per ora il mio obiettivo è proprio quello di trovare un obiettivo, ossia cercare cosa voglio fare in futuro, quel qualcosa che mi possa rendere felice. Vorrei poter avere già le idee chiare, e ammiro chi alla mia età conosce già cosa vorrebbe fare e in che cosa sceglie di credere. Ma si sa, ognuno ha i suoi tempi.
La cosa più importante della mia vita sono gli altri, gli amici che mi circondano, le persone a cui voglio bene. Certamente i miei compagni di vita, che finora ho conosciuto, non mi distolgono dai miei obiettivi primari che sono unicamente centrati su di me: come andare all'università, fare più viaggi possibile per conoscere meglio le altre popolazioni del pianeta e me stessa; farmi una cultura e con questa combattere per gli ideali in cui credo. Cercare di essere sempre sia nel bene che nel male me stessa, cambiando, dove mi è possibile, solo per essere una persona migliore.
Ciò che in questo momento della mia vita reputo più importante è: tenermi stretto, non perdere, l'effetto delle persone che amo, che stimo, che fanno parte di me; crescere, cambiando e cercando di migliorare il mio carattere in base alle esperienze che faccio; più concretamente, voglio finire il liceo e iscrivermi all'università, studiare per potermi assicurare il lavoro che mi piacerebbe fare e poterlo fare bene; rendere, infine, felici i miei genitori.
Penso che per vivere all'insegna del miglioramento di noi stessi sia indispensabile darci, volta per volta, degli obiettivi. Ora come ora mi sono posto questi obiettivi: impegnarmi a passare l'anno con una buona media, migliorare nel mio sport e trovare un lavoretto estivo. Allungando la proiezione nel futuro, ci sono poi le cose che vorrei fare nella mia vita adulta; vorrei avere la possibilità di trovare un lavoro stabile, di condurre una vita agiata, avere una famiglia in salute. Tuttavia ritengo che le “cose” più importanti della nostra vita siano le persone che ci stanno cuore, i nostri effetti; coloro che, anche se non saremo capaci di raggiungere i nostri obiettivi o realizzare i nostri sogni, avremo sempre accanto.
Siccome obiettivi chiari non ne ho, penso di dare importanza alle cose che voglio fare, preferendo pentirmi per qualcosa più che rimpiangere poi di non averla fatta.
I miei obiettivi sono: diventare una persona colta, capace, acculturata; cercare di essere una persona apprezzata sul lavoro, come in famiglia e con gli amici; terminare con successo l'Accademia o l'Università e mettere su famiglia. Mi piacerebbe viaggiare molto, imparare molte lingue straniere. Mi piace fare sport, perciò spero di riuscire a praticarlo per tutta la vita.
2. “Puoi spiegare il senso che dai alla tua vita personale?”
Il senso della nostra vita cambia giorno dopo giorno, in base alle decisioni che prendiamo o ad un determinato contesto in cui ci troviamo. Per esempio, da quando è morta mia nonna di tumore, penso sempre di più a come noi uomini, anche se accecati la maggior parte delle volte da una sorta di vanagloria e di onnipotenza, ci crediamo invincibili, ma invece basta solo una piccola disfunzione del nostro organismo per indebolirci fino al punto di morire.
Rispondere a questa domanda non è sicuramente facile. Spesso mi domando perché sono nata in un certo posto nel mondo rispetto ad un altro, perché proprio in questi anni, o perché sono nata. A tutte queste domande cerco di dare una risposta: secondo me, infatti, la vita è come un viaggio grazie al quale facciamo numerose esperienze, belle o brutte che siano, dolorose o no, e che ci aiutano a crescere e a maturare. Siamo tutti indispensabili a questo mondo: anche se non ce ne accorgiamo, ogni azione è sempre finalizzata a raggiungere un qualcosa che ci dovrebbe rendere felici, e ci permetterebbe in qualche modo di migliorare la nostra vita e quella degli altri. Bisogna, quindi, percorrere questa strada, passo dopo passo, non lasciandoci abbattere dalle difficoltà, ma superandole, pensando che domani è vicino e può essere migliore di oggi.
Non credo nell'esistenza del destino, né della fortuna, e al momento ho seri dubbi anche sull'esistenza di un Dio. Mi viene quasi naturale pensare che l'uomo sia padrone totale della sua vita, regolata da un susseguirsi di scelte che ne mutano l'avvenire. Influenzano la vita di un uomo le scelte degli altri uomini e l'intromissione della natura e dei suoi fenomeni (spiegabili e conosciuti). Mi rendo conto che la mia risposta liquida troppo velocemente la domanda, ma al momento mi sembra l'unica ipotesi razionale e abbastanza veritiera.
La domanda più difficile: il senso della vita; o forse la vita un senso non c'è la, come scrive anche Vasco Rossi. Posso dire che oscillo tra entrambe le affermazioni: a volte, quando mi succedono situazioni spiacevoli, o non riesco raggiungere un determinato obiettivo che mi ero prefissata, quando mi " crolla " il mondo addosso e vorrei solo scappare via lontano mi chiedo: ma che senso ha la mia vita? E mi rispondo da sola: ovviamente nessuno, ma forse non sono queste situazioni di disagio a essere le situazioni migliori per domandarmi che senso abbia la mia vita; dovrei sdraiarmi sul letto, chiudere gli occhi e pensare a tutta la fortuna che ho, a tutte le persone che mi vogliono bene e che farebbero qualsiasi cosa per me; a tutto quello che possiedo, a tutto quello che posso permettermi di fare, a tutti e a tutto ciò che mi circonda: penso sia questo che dà senso alla mia vita!
Sinceramente non ho mai cercato più di tanto di rispondere a questa domanda; ci ho sempre pensato poco, perché mi veniva più facile abbandonarla; però penso che la mia vita abbia un senso quando riesco, anche con poco, ad aiutare gli altri, quando sono in pace con me stesso, quando sono felice e vivo il presente senza pensare troppo al mio passato; quando cerco di costruirmi il futuro. Il senso che do alla mia vita sta nelle cose più importanti della mia vita.
Non so quale sia il senso della mia vita, e forse non esiste neanche. In questa vita vorrei trovare qualcosa di certo per cui vivere, qualcosa in cui credere, per cui lottare, qualcuno da amare sinceramente. Perché altrimenti il mio "essere qui" non avrebbe nessun valore. Il senso della mia vita, in questo momento, è condividere le emozioni con le persone a cui tengo, ma anche cercare di capire e rispondere a un po’ di domande che soprattutto nell'ultimo periodo mi sto ponendo. Ad esempio io non sono convinta che ci sia qualcosa dopo la morte; vorrei che ci fosse, ovviamente, per non pensare che finisca tutto. Però non lo so, e la cosa peggiore è che, con certezza, non lo saprò mai. Magari dopo la morte si entra in un'altra dimensione, magari rinasciamo e questa, senza saperlo, è la mia quarta vita. Oppure scompariamo da tutto. Anche se non riesco a immaginare come possa essere il non pensare più, dev'essere un oblio eterno.
Sicuramente difficile trovare il senso d'una vita che ci troviamo in mano senza averla chiesta, senza indicazioni su come sfruttarla. Quello che è certo è che questa vita finirà, e il senso che si dà alla vita è collegato a ciò che uno crede avvenga dopo la morte. Quello che penso io, condizionato dalla religione, è che ognuno di noi non è stato messo su questa terra per caso, e che non tutto finirà con la morte.
Non riesco propriamente a dare un senso alla mia vita, perché se penso a quanto la mia esistenza potrebbe incidere su gli avvenimenti del mondo mi sento piccolo, insignificante. Ma nel mio piccolo penso che il significato della vita sia quello di donare felicità agli altri e, come compenso, essere anch'io felice. Credo che se ci comportiamo in modo che gli altri possano essere felici e possano stare bene, chi sarebbe più triste e solo?
Sempre la mia saggia nonna mi ripete quasi quotidianamente: "la vita è bella, non bisogna sciuparla!". Sinceramente non so bene cosa significhi trovare un senso alla propria vita; penso che sia qualcosa di veramente complesso che non si può dare a priori, ma solo quando il cerchio della vita si sta per concludere, allora si può spiegare il significato, la via che uno ha percorso. Per questo, al momento non mi ritengo in grado di dare una risposta a questa domanda. Ma seguendo i consigli della nonna, vivo istante dopo istante, giorno dopo giorno, senza né anticipare né posticipare i tempi e cercando di sorridere e di farmi forza anche nei momenti di sconforto. Perché la vita è una sola e quale goloso che per una malattia può mangiare un solo dolce in tutta la sua vita, dopo averlo scelto, non lo mangerebbe, boccone dopo boccone, gustandolo con tutte le sue papille, fino all'ultima briciola?
La mia vita personale è sicuramente condizionata da tutte le persone che ne fanno parte. Ma ciò non vuol dire che nelle mie scelte e decisioni io mi faccia condizionare. Ogni giorno che passa cerco sempre di non pensare troppo astrattamente al futuro, credo che sia giusto stare coi piedi per terra e vivere per bene il presente con delle ambizioni o sogni nel futuro, certamente. Ogni tanto anche fantasticare un po' fa bene, con consapevolezza però.
La mia vita per ora è direzionata verso gli obiettivi che mi sono prefissato, senza dimenticare i valori cristiani.
Il senso che do alla mia vita: è la libera ricerca in tutti i campi con i mezzi di cui dispongo. Non potrei pensare di resistere a lungo semplicemente sentendomi dire da altri che cosa è giusto o sbagliato, o impormi un senso della vita non mio. Potrei essere d'accordo con affermazioni di altre persone, ma solo dopo aver ragionato personalmente. Solo con un'analisi personale di me stesso posso trovare ciò che veramente desidero per dare un senso alla mia vita. Se fossimo completamente privi di questa libertà, allora saremmo sotto il controllo di poche persone che ci terrebbero controllate non con una violenza fisica ma morale.
Ogni volta che sento una domanda del genere mi viene in mente la canzone: "Voglio trovare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l'ha". Una volta ero pienamente d'accordo, invece ora credo che un senso ci sia... da qualche parte. Sinceramente a parole non saprei spiegarlo, anche perché non credo di averci mai pensato seriamente. In questo momento posso dire che sia la scuola a dare un senso alla mia vita, perché mi permetterà di avere un futuro (forse) e mi spalancherà un sacco di porte, mi farà incontrare persone fantastiche, mi darà soddisfazioni e delusioni, mi darà risposte e mi farà nascere nuove domande.
Oggi mi sento negativa. La mia vita in questo momento non mi sembra altro che una canzone già sentita migliaia di volte; prima si nasce, si va a scuola, all'università, poi si cerca lavoro, si crea una famiglia, si va in pensione e poi, come ultima cosa si muore. All'età di diciassette anni so tutto il percorso. E questa cosa anziché farmi gioire per la sicurezza che mi dà, mi rattrista perché nella società moderna viviamo già conoscendo il nostro domani. Ecco perciò il senso della mia vita: uguale a quello di milioni di altri: vivere, aspettando sempre qualcosa; vivere nel domani e non sapere godersi ogni momento. Io vivo di aspettative, di programmi, guardando sempre oltre, senza potermi fermare a dire che questo a me non sta più bene. Oggi vivo aspettando il sabato, o la domenica, poi aspettando Pasqua, e le vacanze estive. Ed eccomi di nuovo a settembre, aspettando il Natale. Questa non è la vera vita. È monotonia.
Sinceramente non so rispondere a questa domanda, me la pongo spesso ma non riesco a dare una risposta esauriente e definitiva. Conosco il senso che vorrei dare. Nella mia vita voglio fare star bene le persone che mi stanno intorno, farle emozionare e voglio che loro non mi dimentichino.
Il senso, inteso come significato, della vita personale è, secondo me, la possibilità di far vedere chi sono, di lasciare una piccola orma in questo mondo immenso. Do un senso, una direzione alla mia vita all'insegna di una vita piena, una vita felice. Il fine ultimo di ogni scelta, di ogni gesto è la felicità personale.
Mi è difficile dare un senso alla vita. Non che non rifletta, ma un significato vero e proprio non credo che esista e quindi seguire uno dei tanti che mi si presentano sarebbe vivere di "false convinzioni". Vedo l'uomo come un " animale pensante " e, significato o no della vita, è solo una piccola comparsa nello spettacolo del mondo. Gli uomini sono troppo diversi nel modo di rapportarsi alla vita che non può esserci un modo giusto o sbagliato, ma una serie di convenzioni più o meno sentite. Anche se non ho trovato un significato, penso di aver trovato un modo di affrontare la vita: con coraggio, ambizione, ma soprattutto con l'utilizzo dell'intelletto di cui dispongo, per rispettare le idee e la libertà degli altri.
Riuscire a godermi ogni istante della vita, essere soddisfatto del mio operato, agire in onestà e in pace con me stesso; riuscire a portare a termine ciò che faccio e tentare con tutte le forze possibili di " riuscire " e sentirmi realizzato; sentirmi "felice" aiutando gli altri e formando una famiglia tutta mia.
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