lunedì 1 marzo 2010
Eventi positivi e negativi
Caro professore,
Perché proprio a me? Nella vita accadono alcuni eventi positivi e altri negativi. Spesso pensiamo che le cose belle accadano agli altri e quelle brutte a noi. Come avviene questa scelta?
Margherita
Cara Margherita,
In psicologia quando i nostri pensieri sono disturbati da valutazioni sbagliate si parla di “distorsioni cognitive”. Che cosa sono le distorsioni cognitive? Sono una serie di pensieri che noi mettiamo in atto quando valutiamo qualche cosa o quando ci valutiamo. Purtroppo se tali pensieri svalutativi sono ricorrenti provocano un abbassamento dell’autostima. È importante allora prestare attenzione agli eventi, ai comportamenti, e anche alle valutazioni che facciamo di ciò che accade a noi e agli altri. Bisogna imparare a riconoscere i pensieri ripetuti con regolarità in certe occasioni per impedire che le valutazioni negative si trasformino in pensieri dannosi per il nostro umore e per le azioni che dobbiamo intraprendere. Credere che le cose positive accadano solo agli altri e quelle negative con maggiore frequenza a noi sottintende una valutazione sbagliata degli eventi che può ridurre anche il nostro senso di autoefficacia, ossia la consapevolezza che siamo in grado di portare a compimento quello che abbiamo intrapreso. Tali pensieri devono dunque essere riconosciuti e poi modificati. Ti elenco qualche distorsione cognitiva, così quando penserai a qualche situazione specifica potrai verificare se affiorano alla tua mente alcuni di questi modi di valutare: 1. INFERENZA ARBITRARIA: talvolta traiamo conclusioni frettolose sia su noi stessi (magari negative) sia sugli altri (magari positive), spesso in assenza di dati oppure disponendo persino di dati contrari. Prova a pensare in quale occasione ti è capitato di essere stata precipitosa e superficiale nella valutazione di un evento della tua vita, forse per stanchezza o per abitudine. Talvolta quindi attribuiamo agli altri più felicità di quanta realmente loro ne percepiscano; 2. ASTRAZIONE SELETTIVA: di tanto in tanto siamo portati a focalizzarci su un dettaglio negativo e non riusciamo a vedere altro. Se in un contesto astraiamo solo un episodio positivo e lo attribuiamo agli altri, non abbiamo una percezione corretta di ciò che accade. Viceversa se in una conversazione che ci riguarda mettiamo in luce solo un aspetto poco piacevole, siamo poi portati a dare una valutazione negativa di noi stessi e della conversazione; 3. SOVRAGENERALIZZAZIONE: sulla base di un caso singolo traiamo conclusioni generali (ieri hai preso un voto basso di matematica e pensi: “in matematica non riesco mai”; “sbaglio sempre”); 4. MAGNIFICAZIONE: sovrastimiamo gli eventi negativi; 5. MINIMIZZAZIONE: sottostimiamo gli eventi positivi (facciamo però il contrario quando eventi positivi e negativi accadono agli altri); 6. PERSONALIZZAZIONE: se una cosa va male attribuiamo la colpa sempre a noi stessi, e ci assumiamo la responsabilità solo per gli eventi negativi. Infatti se qualcosa va bene diciamo che siamo stati fortunati o che il compito era facile. 7. PENSIERO DICOTOMICO: ragioniamo in termini di " tutto o niente”, senza vedere le sfumature.
Nella vita accadono continuamente degli eventi: casi più o meno fortuiti. Quello che proviamo però dipende dalla nostra valutazione. Ci sono persone che in ogni contesto vedono costantemente aspetti negativi e altre che sanno concentrarsi maggiormente su quelli positivi.
Dopo aver prestato attenzioni alle considerazioni che facciamo delle circostanze in un cui agiamo, pensa anche che si possono migliorare le proprie abilità. L’affinamento delle capacità richiede tempo e lavoro. Ma il perfezionamento di qualche capacità ti farà sentire più adeguata e ti aiuterà ad avere una valutazione migliore di te. Senti cosa scriveva l’imperatore Marc’Aurelio (121-180 d.C.) nei Ricordi (Einaudi 2006): “Gli uomini non ammireranno l'acutezza del tuo ingegno? E sia pure! Ma esistono molte altre cose delle quali non puoi dire: — Non sono tagliato per questo —. Sforzati quindi d'esercitare quelle che dipendono completamente da te: la sincerità, la dignità, la resistenza alle fatiche, la rinuncia ai piaceri, l'esser pago della propria sorte, la sobrietà, la dolcezza, la libertà, la semplicità, il disdegno del lusso, la grandezza d'animo. Non conosci quante cose esistono che puoi fare senza addurre alcun motivo di non esserne idoneo per natura”.
Un caro saluto,
Alberto
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