Caro professore,
ormai sono quasi due anni che i miei genitori si sono
separati e questa separazione mi è servita a crescere e a farmi riflettere. Se
prima vivevo nel mondo dei sogni, ora sono più realista e ho una visione più chiara
della situazione. Ci sono stata male, ma ora ho capito che nulla può durare per
sempre. Io penso che un amore abbia una durata limitata, tutto prima o poi
finisce, forse perché le nostre emozioni, i nostri sentimenti cambiano con il
tempo e noi guardiamo la vita in maniera differente. E allora perché ci sono
persone che giurano amore eterno? A quale scopo? Che senso ha legarsi a qualcun
altro per sempre? Vivo nella consapevolezza che tutto ha un inizio e una fine,
sbaglio forse io?Stefania, classe II
Cara Stefania,
«Prometto che ti amerò per
qualche mese e poi aggiorneremo la situazione». Un innamorato che ascolta
questa dichiarazione perde il proprio entusiasmo e non crede che il partner lo
ami. In realtà, anche se intuiamo che una relazione potrebbe non essere
duratura, non accogliamo un amore che non ci consenta di credere alla
possibilità di proseguire in futuro. Sappiamo che il legame amoroso non accetta
questo compromesso. La separazione dei genitori provoca grandi sofferenze e tu
hai razionalizzato con parole adulte e mature la mutevolezza dei sentimenti
umani. Anche Didone ed Enea si sono promessi amore eterno e poi sappiamo che
Enea richiamato da Mercurio, messaggero di Giove, ha preferito seguire il
proprio destino e che la regina di Cartagine si è uccisa. Se neanche gli eroi
riescono a mantenere gli impegni d’amore, figuriamoci gli uomini comuni. Però
non è sempre così. Ci sono uomini che si sono promessi amore eterno e,
nonostante eventi dolorosi che hanno sbaragliato la linearità progettuale della
vita, hanno intrecciato così fortemente l’esistenza che si sono accompagnati
fino alla fine. Quanta tenerezza rivelano gli anziani alle feste di paese,
quando uno dei due, un po’ curvo e con passi incerti, porta da mangiare
all’altro; o quando raccontano del passato: una stessa luce attraversa i loro
occhi per gli eventi positivi e un’ombra di tristezza vela contemporaneamente
il loro volto per le perdite subite. Recentemente, una persona cara mi ha
confidato che dopo la morte del marito non voleva più vivere: e non è
un’esperienza isolata. Si tratta di uomini e donne che conducono vite normali.
In questi giorni abbiamo anche ammirato l’amore di Dario Fo per la moglie
Franca Rame, un amore duraturo. Le tue parole sono le parole di un adulto che
giustifica le decisioni della vita e che si tutela dal dolore del naufragio.
Tuttavia il cambiamento nell’uomo non è un fatto accidentale, ma strutturale; è
inevitabile guardare la vita in modo differente nel corso degli anni, ma è
possibile che il mutamento implichi un altro modo di considerare la stessa
persona e non un altra. I sentimenti mutano nel tempo, ma questo non significa
che si annullano e si esauriscono, ma che si trasformano ed evolvono. C’è
certamente un’evoluzione che allontana, ma c’è anche un’evoluzione che accoglie
le metamorfosi e consente all’inaspettato che si insinua in tempi diversi nella
vita di ciascuno di essere integrato nella dinamica della coppia. Il sociologo
Zygmunt Bauman afferma che siamo nella società dell’«amore liquido», dei rapporti
affettivi precari, a tempo, e allora sentiamo spesso parlare di emozioni che si
consumano e sentimenti che si esauriscono. Ma l’amore non è qualcosa che si
consuma come un oggetto, perché l’amore è creativo e non corrosivo, non svuota
(exhaurio), ossia non toglie (ex) all’altro, ma arricchisce. Platone nel “Simposio”
scrive: «Gli amanti che passano la vita insieme non sanno dire che cosa
vogliono l'uno dall'altro. Non si può certo credere che solo per il commercio
dei piaceri carnali essi provano una passione così ardente a essere insieme. È
allora evidente che l'anima di ciascuno vuole altra cosa che non è capace di
dire, e perciò la esprime con vaghi presagi, come divinando da un fondo
enigmatico e buio». Ci sono ancora oggi amanti che «passano la vita
insieme», perché «l'anima di ciascuno vuole altra cosa che non è capace
di dire». Capita ancora. Anche in mezzo ad un mondo di relazioni abbozzate,
legami fluidi e sguardi disincantati.Un caro saluto,
Alberto
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