Caro professore,
Ero in Grecia, vacanza
familiare con i miei genitori e mia sorella maggiore. Sul pullman, non mi
ricordo per quale motivo, è partito uno di quei discorsi filosofici di cui non
capisci proprio il perché. COS’È L'AMORE? QUELLO GENERICO, NON PER FORZA FRA
DUE INDIVIDUI. Ci abbiamo riflettuto per tutto il viaggio, mia sorella “sapeva”
già la risposta, nel senso che lei ci aveva già riflettuto in momenti diversi
da quello, e aveva trovato una risposta: SPIRITO DI SOPRAVVIVENZA. A lei non
piaceva quella definizione, ma l’aveva voluta accettare. Io all'inizio non
volevo accettarla, tutto il romanticismo della vita dov’era sennò, ma devo dire
che le sue affermazioni mi avevano stroncato. In seguito ci siamo messe
d’accordo su: L'AMORE È ENERGIA DI VITA. So che ci sono tante altre cose da
dire, ma in poche righe ci si deve limitare. Facciamo finta che mi chiamo Anna.
(I liceo)
Cara (finta) Anna,
Sedute accanto – tu e tua sorella – siete impegnate a
discutere. Ora immaginate che sullo stesso pullman salgano altre persone
interessate al vostro discorso. Siete dirette in Grecia, è probabile che molti
filosofi vogliano condividere la meta. Chiedo loro di presentarsi e di
contribuire al vostro scambio di idee. Proviamo. “Sono EMPEDOCLE di Agrigento,
l’amore è una forza cosmica che unisce e aggrega gli elementi come la forza
magnetica; così l’odio è forza che separa gli elementi, come i poli dello
stesso segno del magnete: «A vicenda
predominano [Amore e Odio] in ricorrente ciclo, e fra loro si struggono e si
accrescono nella vicenda del destino»”. “Sono ARISTOFANE e devo dirvi che,
secondo me, l’amore «tende a fare di due
uno solo, riportando l'uomo all'antica natura. Eros è aspirazione a ritornare
all'Intero e all'Uno»”. “Sono SOCRATE e per me «l'amore di qualcosa è sempre desiderio di ciò di cui si sente mancanza.
E ciò di cui Eros sente mancanza e desiderio sono le cose belle e buone».
Credo poi che l’amore sia la «tendenza a
possedere il Bene per sempre». E
poiché «Eros è tendenza a procreare nel bello» credo che Eros sia «aspirazione all'immortalità»”.
“Mi chiamo MARSILIO FICINO, ho tradotto le opere di un grande filosofo greco.
Ne sono rimasto così affascinato da scrivere un libro intitolato ‘Sopra lo amore’. Per me, «Il vero Amore non è altro che un certo sforzo
di volare alla divina bellezza, desto [suscitato] in noi dallo aspetto della corporale bellezza». So che questa
definizione non è tutta farina del mio sacco, e per questo non finirò mai di
ringraziare il mio grande maestro PLATONE”. “Mi chiamo BARUCH SPINOZA, ho
scritto anch’io dell’amore in un libro che per fortuna non è stato smarrito ed
è stato stampato dopo la mia morte. «Cioè
l’Amore non è altro
che Letizia accompagnata dall’idea di una causa esterna».
Voglio dire «che chi ama si sforza
necessariamente di avere presente e di conservare la cosa che ama, e, al
contrario, chi odia si sforza di allontanare e distruggere la cosa che odia»”.
“Sono LEIBNIZ, per l’esattezza GOTTFRIED WILHELM VON LEIBNIZ, matematico e
filosofo, ma mi sono occupato di tanti temi. Sono convinto che l’amore sia
cercare «il proprio piacere nell’appagamento e nella felicità di un’altra
persona». Gli uomini, di solito, desiderano il proprio bene, ma il vero amore si realizza quando uno cerca il
bene dell’altro non per un secondo fine. Così, quando realizziamo il bene
dell’altro, anche noi siamo felici e proviamo piacere in questa felicità. Dal
bene dell’altro discende dunque anche la nostra felicità”. “Mi chiamo DAVID
HUME, scozzese, spesso mi ricordano perché ho svegliato dal sonno dogmatico il
mio illustre collega IMMANUEL KANT. Per me «l'amore
non è altro che desiderio della felicità di un’altra persona, e l’odio
desiderio della sua infelicità. Il desiderio e l'avversione costituiscono la
vera natura dell'amore»”. “Mi chiamo ARTHUR SCHOPENHAUER, anche se ho
odiato molto un filosofo piuttosto famoso e a me contemporaneo che si chiama GEORG
WILHELM FRIEDRICH HEGEL, credo tuttavia di aver capito bene la questione. Per
me «l'amore non è altro che un espediente
escogitato dalla furbizia della natura che si avvale del piacere, della
bellezza, del sentimento legati all'amore per incrementare la propagazione
della vita»”. “Sono THEODOR REIK, amico di FREUD. Sono laureato in
filosofia, ma faccio il medico. Per me l’amore «è il sostituto di un altro desiderio: la lotta per l'autorealizzazione,
il vano desiderio di realizzare il proprio io ideale»”. “Sono ERICH FROMM, di
scuola tedesca. Sono filosofo e psicologo. Da sincero pacifista, vorrei che il
problema dell’uomo fosse messo al centro della riflessione filosofica e
politica. Per me «l'amore è una forza che
produce amore»”. “Mi chiamo ROBERT STERNBERG, ho studiato l’intelligenza e
ho dedicato una gran parte della vita a studiare l’amore. Sono il più giovane
tra gli uomini illustri che avete ascoltato; secondo me «L'amore è la nostra risposta emotiva a qualcosa a cui attribuiamo
grande valore»”. Cari amici, la compagnia si è fatta davvero interessante:
ora salgo anch’io sul pullman, per dire la mia. C’è un posto vicino a FROMM.
Allora taccio, e mi siedo accanto a lui.
Un caro saluto,
Alberto
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