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Cor-rispondenze

lunedì 15 novembre 2010

Diritti civili e futuro della donna in Iran



Venerdì 19 novembre ore 21.00, presso l’Auditorium CRB di Bra, verrà presentato il libro (besteller in Iran) di Parinoush Saniee: “Quello che mi spetta”, Garzanti 2010.

Elisa Barberis, Gazzetta d'Alba, Martedì 16 novembre 2010



A presentarlo sarà la traduttrice dell’opera, Sepideh Rouhi. Sepideh ha solo 19 anni e si è appena diplomata al Liceo Scientifico di Casale Monferrato. La ragazza, ospite a Bra per due giorni, incontrerà venerdì 19 e sabato 20 in occasione dell’assemblea di Istituto, al mattino tutti i ragazzi dei licei cittadini, mentre alla sera la cittadinanza a cui racconterà la bellissima storia, insieme dolorosa e commovente, di una donna iraniana, Masumeh, emblema della condizione di vita di molte donne iraniane contemporanee. Durante la serata, coordinata dal prof. Alberto Lusso e dalla prof.ssa Daniela Oddenino, i ragazzi del liceo leggeranno alcune pagine del libro di Parinoush Saniee.



Programma:

1. Venerdì e sabato mattina:

Nell’assemblea di Istituto gli studenti del liceo affronteranno il tema dei diritti civili e del futuro della donna in Iran. Nella prima parte della mattinata verrà proiettato il film di animazione Persepolis, di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud, mentre nella seconda parte i ragazzi ascolteranno l’esperienza della loro coetanea Sepideh Rouhi e dialogheranno con lei sulla condizione della donna in Iran.

2. Venerdì sera:

presso l’Auditorium CRB di Bra, verrà presentato il libro “Quello che mi spetta”, Garzanti 2010.



Il libro:

Best seller in Iran e bandito improvvisamente dal governo di Ahmadinejad, il romanzo “Quello che mi spetta” di Parinoush Saniee, esce per la prima volta in Occidente proprio in Italia, pubblicato da Garzanti. L’autrice, nata a Teheran e terza di cinque figli, sin da piccola ha avuto accesso alla biblioteca di famiglia riuscendo, a differenza di tante sue coetanee, a coltivare e approfondire la sua passione per la letteratura. “Quello che mi spetta” è il suo primo romanzo e svela la condizione femminile delle donne iraniane con fermezza e sincerità, la stessa che ha spinto la scrittrice a partecipare ad una conferenza a Berlino sui diritti umani. Il suo intervento, volto a denunciare la condizione femminile in Iran e ad affermare la necessità di riforme sociali a favore delle donne, le è costato minacce e successivamente la persecuzione da parte del governo attuale del suo paese.

I contenuti (dal risvolto di copertina):

Teheran. A quindici anni Masumeh non ha mai conosciuto la libertà. Conosce l’obbedienza. Al padre e ai fratelli. Conosce le percosse, di cui spesso è vittima. Conosce i doveri che si pretendono da una ragazza d’onore come lei: portare il chador, servire l’uomo sempre e comunque, camminare svelta con lo sguardo rigorosamente rivolto verso il basso. Eppure, oggi. Masumeh ha disobbedito. Ha usato alzare gli occhi verso il giovane che ogni giorno la osserva negli stretti vicoli della città. Lui è Saeid e lavora come apprendista in una farmacia. Basta poco perché quello scambio di sguardi si trasformi in un amore forte e appassionato. Un amore pericoloso, impossibile da nascondere. A scoprirli è il fratello maggiore di Masumeh. La ragazza deve essere punita, si è macchiata del peggiore dei peccati, amare. Ma le botte e la violenza non bastano. Per salvare l’onore della famiglia si deve sposare subito, con un uomo scelto dai fratelli. Da questo momento in poi a Masumeh non resta altra scelta che accettare il suo destino. Prima come moglie dedita a compiacere ogni desiderio di un marito assente ed egoista, poi come madre di tre figli. E mentre l’Iran è sconvolto dalla rivoluzione, attingendo a una forza che non credeva di avere, la donna sacrifica sé stessa per crescerli e farli studiare. A darle coraggio è l’amore silenzioso che coltiva dentro di sé. Perché non ha mai dimenticato Saeid. E attende solo il giorno in cui finalmente forse avrà quello che le spetta.




Emanuele Forzinetti, Il Corriere di Alba, Bra, Langhe e Roero, Martedì 16 novembre 2010, p. 27.




Pier Paolo Faccio, Il nuovo Braidese, sabato 13 novembre 2010, p. 8.

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