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Cor-rispondenze

lunedì 24 gennaio 2011

Il senso della vita (II parte)



3. Quali sono le conseguenze sulla tua vita quotidiana del senso che dai alla tua vita? Come orienta le tue priorità, le tue scelte, i tuoi comportamenti?

Secondo me la vita bisogna viverla giorno dopo giorno senza programmarla più di tanto, perché bisogna godersi nel migliore dei modi ogni attimo e ogni momento, senza farsi troppe paranoie e viaggi mentali che alla fine non servono a niente e inoltre complicano solo la vita.

Il fatto di non conoscere ciò che la vita ha in serbo per noi può influenzare le nostre azioni e le nostre scelte. Mi capita spesso di attraversare momenti difficili che mi sembrano insuperabili, ma se poi mi fermo un attimo a riflettere, capisco che non bisogna fermarsi, bisogna vivere la vita ogni istante come se fosse l'ultimo, perché la vita è una sola e in un attimo tutto può cambiare. La vita è così imprevedibile… Il senso che io do alla mia vita mi ha permesso di non arrendermi anche di fronte a situazioni difficili da superare, ecco perché credo che bisogna vivere ogni singolo momento appieno e fino in fondo.

Il senso che do alla mia vita mi permette di rispondere chiaramente a una buona metà delle domande che mi pongo quotidianamente, e di risolvere quesiti che altri (con una concezione di vita differente dalla mia) considerano ancora irrisolti. In un certo senso mi sento "proprietario" delle mie azioni, delle mie scelte e dei miei comportamenti: agisco quindi di conseguenza. Anche se a volte mi è capitato di sentire la mancanza di “un qualcosa”.
Nella mia vita quotidiana cerco di essere d'aiuto ai miei genitori quando ne hanno bisogno e anche quando non ne hanno; mi dedico allo studio e se ho tempo anche alle mie passioni e agli hobby che mi fanno stare meglio. Più cose faccio per me e per altri più queste cose rendono la mia vita migliore.

Le cose più importanti della mia vita sono anche quelle che danno un senso alla vita, quindi le conseguenze sono quelle che rendono realizzabili i miei obiettivi: impegnarmi a scuola, dedicarmi agli amici. Le mie priorità sono: lo studio, la famiglia e gli amici; i comportamenti che cerco di adottare sono i migliori possibili per avere una vita felice il più spesso possibile.

A volte cercò di compiere delle scelte in base all'avvenire, nonostante ci siano momenti in cui mi chiedo se ci sarà un avvenire. Il punto è che ogni cosa che faccio segue inevitabilmente il modello delle cose che fanno tutte le altre persone: non si travolge ciò per cui siamo nati. E siamo nati per crescere, andare a scuola, giocare, ridere, sbagliare, trovare un lavoro ecc.. Non si può veramente scegliere come comportarsi: se volessi volare come un uccello non potrei, perché sono nata come un essere umano e quindi sono paradossalmente già stata destinata ad un destino.

Il senso che ho dato alla mia vita mi porta a non cercare stabilità o sicurezza nelle cose materiali di questa terra, ma a cercare di vivere in funzione di qualcos'altro più grande. Sicuramente ciò non è facile e mi rendo conto che molto spesso tendo a dare importanza a quelle cose che caratterizzano una vita di successo in questo mondo.

Non so quanto e come influenza la mia vita quotidiana. Penso sia un qualcosa di incontrollabile e che viene dal subconscio. Spesso non arriva subito, e magari serve a farmi riflettere sugli errori o sulle mie intenzioni ad andare in una certa direzione nelle scelte

Penso che la vita sia come un temporale, devasta i raccolti e porta carestia. Però nel periodo di siccità ogni singola goccia è manna che discende dal cielo e guardando dai vetri colpiti dalla pioggia ci si riempie il cuore di gioia e si vede un futuro prospero e fecondo. Approccio la vita con coraggio, con forza e con sentimento, e da tutto ciò che di brutto mi accade - al posto di fuggire - cerco di imparare; imparo a riconoscere le persone che mi amano, le scelte che mi sono di aiuto e i comportamenti più corretti da tenere per non cadere più il giorno dopo nello stesso errore.

Sicuramente il mio modo di approcciarmi alla vita fa sì che io sia una persona con idee abbastanza chiare su ciò che vuole fare: spesso ho un comportamento un po' istintivo... diciamo che mi butto, qualunque sia la situazione ho la tendenza a volerla vivere fino in fondo, senza pensare più di tanto alle conseguenze (a volte sbagliando, perché dovrei riflettere di più). Le mi priorità sono così le mie ambizioni, i miei progetti; purtroppo spesso sono concentrata troppo su ciò che è importante per me e rischio di non portare rispetto alle priorità degli altri (di coloro che mi sono vicini).

Il senso che do alla mia vita mi spinge adesso ad impegnarmi per raggiungere un buon livello di istruzione e contemporaneamente mi spinge a coltivare amicizie solo con persone che ritengo fidate e serie.

Una delle conseguenze che più noto nella mia vita quotidiana, che deriva dal senso che do alla mia vita, è il fatto che tendo ad essere molto razionale nel giudicare le cose e gli avvenimenti. Spesso mi accade di trovarmi in disaccordo con la Chiesa non tanto sull'argomento "Dio", ma sulle imposizioni che questa istituzione stabilisce per le persone.

Egoisticamente parlando la mia priorità è che io sia felice, ma forse prima ancora che siano felici coloro che mi ascoltano, mi consigliano, mi vedono piangere o ridere e soprattutto ci sono sempre... gli amici. Non posso essere completamente felice se non lo sono anche loro. La maggior parte delle scelte, delle decisioni, dei miei comportamenti sono orientati verso di loro, verso il loro bene.

Io so che questa "routine" della mia vita è impossibile da cambiare, perché sono cresciuta nella mentalità della nostra società. Quello che viene dopo la scuola sarà sicuramente il lavoro e non quello che più amo fare. Se potessi partire, perché no. Ma per dove? Non esiste un luogo dove tutti si dedicano alle cose che stanno loro più a cuore. Io vivo aspettando. E mentre aspetto cerco di essere migliore ogni giorno, anche se questo non è sempre possibile.

Influisce tanto, e molte volte non mi fa star bene. Per esempio: metto in secondo piano il mio benessere personale; molte scelte le faccio ma per il piacere che danno agli altri, e anche i miei comportamenti sono basati su quello che può far star bene la persona che ho di fronte. Molte volte penso alle cose che immagino gli altri faranno, ma non dico nulla. Dentro accumulo, accumulo un sacco di frasi non dette, azioni incompiute, ma quando sono sola esplodono ed escono tutte insieme.

Direzionare la propria vita verso la felicità significa per me potersi sentire, ogni sera, realizzati di ciò che si è fatto. Per questo punto molto a pormi dei piccoli obiettivi, non esagerati, ma nemmeno troppo modesti. Baso le mie scelte e le mie priorità sul piacere personale, senza tralasciare però i doveri meno piacevoli.

Oriento le priorità, le scelte e i comportamenti, o almeno cerco di farlo, con la ragione, riflettendo bene, e con sentimento, ascoltando anche il moto interiore. Per me è importante la moderazione, saper mantenere il controllo di se stessi senza che qualche cosa prenda il sopravvento su di noi.

Dedico molto tempo alla mia formazione scientifica e culturale; mi piace essere sempre informato delle cose, e cercare di avere una mia opinione personale. Cerco di impegnarmi al massimo, anche nelle cose più semplici e fare qualcosa che mi piace mi galvanizza. Se mi propongo un obiettivo cerco di impegnarmi per raggiungerlo cercando di rispettare i diritti altrui.



4. Ci sono alcune cose che fai ogni giorno o periodicamente che sono ricche di significato? Delle pratiche regolari che danno senso alla tua vita?

Non ci sono delle cose precise che possono dare più senso alla mia vita rispetto ad altre, perché alla fine tutto ciò che faccio contribuisce a dar senso alla vita.

Nella vita sono soprattutto le piccole cose che mi rendono felice: ogni semplice sguardo, ogni singolo gesto, un sorriso inaspettato, un abbraccio... sono attimi indimenticabili che contribuiscono a rallegrarmi e a rendermi consapevole del fatto che la vera felicità non è fatta di grandi cose e che nonostante tutto la vita è bella! Può sembrare strano, ma una pratica quotidiana che dà senso alla mia vita è dire: "TI VOGLIO BENE" e "GRAZIE" alle persone che più amo, perché secondo me occorre talvolta dimostrare praticamente i nostri sentimenti.

Adesso che ci penso non ho delle pratiche regolari che danno senso alla mia vita, e forse è meglio così, almeno non rischio di cadere nella monotonia. Di solito sono eventi inaspettati. Avvengono quasi solamente quando sono con gli Scout, quando arrivo alla meta dopo un lungo cammino e ho i piedi doloranti, ma sono insieme a coloro che reputo realmente miei amici. Questi sono i momenti che danno senso alla mia vita.

Penso che “in primis” la cosa che faccio ogni giorno che non può che dare senso alla mia vita è: andare a scuola. Questa è la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo la domanda. La scuola ha contribuito alla mia formazione e a integrarmi con il mondo.

Ultimamente siamo sempre di fretta, non c'è più tempo per niente perché forse non siamo più in grado di gestire in modo corretto il nostro tempo, così quando sono a casa con la mia famiglia anche solo se guardiamo un film tutti insieme, in quel momento capisco che la mia vita ha un senso proprio per quei momenti. Oppure quando un’amica ha bisogno di essere ascoltata o chiede un mio consiglio e io posso esserle di aiuto.

Quando penso e ragiono con la mia testa e provo emozioni. E poi sono a contatto con tante persone con cui vivo e mi confronto. Quando sorrido o vedo le persone che amo sorridere o quando le abbraccio.

Riflettendoci, mi accorgo che spesso tendo a dare senso alla vita attraverso l'abitudine; se mi chiedessero perché questa mattina mi sono svegliato, a un primo impatto risponderei: perché è sempre accaduto così. Eppure so bene che un giorno dovrò morire. Forse il senso della vita posso trovarlo ogni volta che mi convinco che non è tutto scontato quello che mi accade e quando mi ritengo fortunato per tutte quelle cose che mi appaiono normali, come avere una famiglia e poter andare a scuola...

Penso che si possa trovare un senso nella vita in tutto ciò che facciamo. Chi pensa di farla finita con la vita è perché non riesce o non vuole trovare in ogni piccola cosa un significato importante per lui.

Alle volte piccoli gesti, da alcune persone considerati banali, sono carichi di importanza per colui chi li compie. A me ad esempio gratifica un sacco ringraziare mio padre quando mi porta o mi viene a prendere alle ore più disparate del giorno e della notte; perché quando alle tre del mattino fuori da un locale sto gelando, tremo tutta, e non vedo l'ora che mio padre arrivi, mi rendo conto che mi vuole davvero bene per fare tutti questi sacrifici per me e allora sento il bisogno di ringraziarlo.

Sicuramente essere parte degli Scout mi ha aiutato a dare un senso alla vita e a formare la persona che sono e che vorrò diventare. Parlare tra di noi, confrontarci, interrogarci (su domande anche non troppo semplici), camminare insieme, faticare, lavorare, conoscere, fare nuove emozionanti esperienze, dare il meglio di sé..., tutte queste cose non sono facili da realizzare, però una volta arrivati al "traguardo" danno un sacco di soddisfazione, “ti riempiono”. Credo che soltanto chi condivide con me questa passione può comprendermi fino in fondo.

La messa della domenica ha per me un grande significato. Perché in essa trovo i giusti valori per vivere una vita in pace con me e con gli altri. Le uscite con gli amici hanno anche molta importanza dato che grazie ad esse provo un momento di svago dalla vita quotidiana.

Passo parecchio tempo al computer per cercare di capire come funziona e per cercare di creare qualche semplice programma. Mi piace molto il modellismo, perché mi stupisce vedere come ingranaggi di vari pezzi di un modello separati non funzionano, ma se assemblati in un certo ordine permettono ad un oggetto di volare, di andare veloce, di nuotare.

Ogni tanto suono la chitarra e, nonostante non sia molto costante, suonare uno strumento mi dà un sacco di soddisfazione. Quando vedi un gruppo di persone che canta all'unisono la canzone che stai suonando, non pensi a nulla, la musica ti avvolge e ti senti pienamente realizzata. Sensazioni simili le provo quando faccio una torta o cucino qualcosa che viene apprezzato da tutti, o quando faccio un disegno e mi sento dire: "dovevi fare l'artistico”; insomma, tutto questo per dire che le cose in cui metto impegno e vengono poi apprezzate dagli altri sono ricche di significato. Ogni cosa che fa nascere un sorriso, che suscita qualche strana emozione, che dà gioia, fa piangere, fa arrabbiare, ogni cosa che non suscita solo indifferenza mi fa venir voglia di andare avanti e dà un senso alla mia vita. Senza queste piccole cose sentirei la mia vita vuota e vivrei nell’apatia.

Sarà perché è un'abitudine, sarà perché mi piace, amo andare ogni sabato con tutti i cugini a pranzare insieme da mia nonna. Ecco, questo per me è fondamentale, perché mi dà un senso di sicurezza e di appartenenza che nessun altro luogo sa darmi. Poi ci sono anche abitudini più recenti, come passare pomeriggi interi con le mie amiche che danno senso alla mia vita, perché quando stai bene sai che anche solo con un abbraccio, con una buona parola, dai conforto e aiuto a coloro a cui vuoi bene e di conseguenza anche a te stessa. Perché quando vediamo che quelli che ci sono vicini stanno bene stiamo meglio anche noi.

Una cosa che faccio sempre è chiedere: "come stai?" ad ogni persona che incontro, perché ritengo importante che qualcuno si interessi di una persona tutti i giorni; un'altra cosa che faccio è scrivere, o cercare frasi di testi e canzoni che mi rappresentino la giornata, che diano un senso verbale a quello che mi accade e che io faccio accadere. Ho la camera tappezzata di frasi scritte da me o da altri sugli armadi, sulle mensole, sul letto, che ogni mattina leggo e mi pongo come obiettivo.

È difficile pensare così su due piedi ad un gesto che facciamo o abbiamo fatto che dà senso alla nostra vita. Quando sono sul momento di agire, raramente mi fermo a pensare. A dare senso alla mia vita ci sono gli obiettivi che raggiungo; ma penso che il gesto più significativo per me è il sorriso, il sorriso ricevuto d'improvviso, il sorriso scambiato, il sorriso regalato senza voler nulla in cambio.

Oltre alla respirazione, altre pratiche rilevanti della vita non ho. Ma quel significato che forse è più legato al piacere penso me lo diano tutte quelle cose che sono solito fare abitualmente. Quelle a cui magari non si dà particolare importanza, ma di cui si sente la mancanza quando non si verificano. Credo che la compagnia di una o più persone non dia più significato alla vita, ma di sicuro la elevi ad una qualità maggiore.

Trovo che sia molto importante leggere, studiare con impegno al fine di conoscere e capire il mondo che mi circonda per potermi comportare in modo critico e responsabile. Credo sia molto importante costruire dei rapporti di vera amicizia basati sulla sincerità, sulla lealtà e sul rispetto. Sapersi relazionare agli altri rispettando il pensiero, le diversità e i diritti di tutti è per me basilare.

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