Cerca nel blog

Cor-rispondenze

lunedì 12 novembre 2012

Segui il tuo cuore per essere felice


Cor sequi ut felicem esse
Segui il cuore per essere
Io ho scelto il motto: "Segui il tuo cuore per essere felice", perché credo che se si fa una cosa che piace, questa, rende felici. Però prima di fare una cosa che ci piace dobbiamo sceglierla, e per scegliere ciò che ci deve rendere felici mentre lo facciamo, non possiamo ascoltare consigli provenienti da altre persone, ma dobbiamo scegliere noi stessi, magari cercando di capire ciò che ci sta più a cuore, cosicché la felicità sia maggiore. Da questo, il mio motto "Segui il cuore per essere felice".
Sara

Cara Sara,
Si è più felici se si cerca di capire cosa sta a cuore e se lo si sceglie. E ciò che scegliamo deve renderci felici mentre lo facciamo. Sono perfettamente d’accordo con te. Joseph Campbell, uno dei più importanti studiosi di mitologia comparata, parla anche del «destino vocazionale» di ciascuno. Una sorta di vocazione inscritta nella nostra natura, che sarebbe bene seguire, proprio per essere felici. Scrive Campbell: «Sono diventato vecchio e sono arrivato a pensare queste cose. Non so cosa sia essere. Non so cosa sia coscienza. Ma so cos'è la felicità: è il senso profondo di essere presente, di stare facendo ciò che dobbiamo assolutamente fare per essere noi stessi». Egli era anche un insegnante e racconta di aver insegnato ai propri studenti che di fronte alla vita vi possono essere due atteggiamenti: «uno è seguire la propria felicità; l’altro è seguire le previsioni economiche dopo il diploma. Ma tutto cambia così in fretta; questo è l'anno dell'informatico; l'anno prossimo del dentista, e così via. Non importa quel che il giovane decide; quando arriva il momento, è tutto cambiato. Ma se ha trovato il centro della propria reale felicità, può avere quello. Si può non avere denaro, ma si può avere la felicità». Già, poiché la società cambia in fretta, quello che oggi sembra importante, domani forse non lo è più. Pertanto siamo così sicuri che ascoltando i consigli di chi crede di conoscere ciò che è meglio per noi, saremo soddisfatti del traguardo raggiunto?
Dalla lettura di un libro sulla mitologia scritto dall’autore (Percorsi di felicità [2012]), mi vengono in mente alcuni esempi che fanno riflettere sulla necessità di ascoltare, quello che convenzionalmente chimiamo «il cuore» per essere felici. 1. La tecnologia ha permesso di eseguire i lavori faticosi di un tempo molto più rapidamente. Quindi gli uomini hanno risparmiato tempo nelle lunghe giornate dedicate al lavoro. Ma dove è finito il tempo risparmiato? Non è forse stato nuovamente impiegato per legare gli uomini ad altre attività? Si sente spesso dire: «non ho più tempo», «non ho abbastanza tempo», oppure «mi dedicherò a questi piaceri quando avrò tempo». Ma il tempo economizzato sappiamo che non è mai abbastanza e si continuano a rinviare le cose che si amano. 2. Alcune persone dicono: «quando sarò in pensione potrò finalmente dedicarmi alle mie passioni». In questo caso, Campbell riferisce di un signore che desidera andare in pensione per andare tranquillamente a pescare. Per fare cioè quell’attività che lo rendeva felice quando era bambino. Sembra un paradosso: «Lavorava per andare a pescare», scrive scherzosamente l’autore. 3. Campbell ricorda anche la storia del grande pittore francese Paul Gauguin e la riassume così: « Era un ricco uomo d'affari con casa e famiglia; a un certo punto fu semplicemente affascinato da ciò che per lui cominciava a dischiudersi nella pittura. Si comincia scarabocchiando disegnini e i disegnini scarabocchiano la vita; è quel che successe a Gauguin. Si buttò in questa avventura, dimenticando famiglia e tutto il resto. Il suo risveglio lo portò a Tahiti e a tutti quei bellissimi quadri». Come dici tu, bisogna lasciar parlare il cuore, per non ritrovarsi a rimpiangere un tempo irrecuperabile, un’età dell’oro della giovinezza che non ci sarà più, o un modo migliore di vivere le esperienze. Penso anch’io che, invece di sopravvivere seguendo i consigli degli altri, i quali, per quanto in buona fede, non conoscono i nostri reali bisogni, sia preferibile ascoltare il proprio cuore, o per meglio dire il proprio «inconscio». Come scriveva un importante psichiatra: per essere felici bisogna capire ciò che si vuole (a livello conscio e inconscio) e farlo.
Un caro saluto,
alberto

Nessun commento: