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Cor-rispondenze

lunedì 20 marzo 2017

L'amore dei nonni



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Caro professore,
L'amore, che è il sentimento che pare abbia caratterizzato tutta l'esistenza dell'uomo, è cambiato e muta durante i secoli? Penso ai miei nonni, che ora si prendono cura uno dell'altro con devozione; ma mio nonno afferma di aver sposato sua moglie perché ormai doveva sposarsi e lei era in età da marito. Quando per molti secoli regnava l'assoluto maschilismo certamente anche l'amore era diverso. Altro importante caso sono i matrimoni combinati. Possiamo dire che l'amore sia cambiato e che oggi amiamo con più sincerità? Conoscendo anche meglio l'altra metà della mela?
Francesca, IIIA

Cara Francesca,
Studiosi della vita di coppia riferiscono che in passato due persone si separavano perché si detestavano, mentre oggi è molto probabile che si separino perché non si amano abbastanza. Certo, è vero, molte volte uomini e donne sono stati insieme per esigenze economiche, per bisogno di protezione, di sicurezza, per motivi sociali legati al ceto di appartenenza o per altri ragioni. Oggi, forse, le persone sono meno disposte ad accettare giustificazioni all'unione che non siano il motivo stesso dell’amore. Si sta insieme per amore e questo rimane il momento più alto della felicità. Mi soffermo su quattro aspetti della tua bella lettera: 1. Dici che tuo nonno “afferma di aver sposato sua moglie perché ormai doveva sposarsi e lei era in età da marito”. Questo fatto sembra richiamare un elemento di calcolo o di freddezza nella poesia dell’amore; diventa difficile da accettare, perché spesso riteniamo che il progetto sia un elemento estraneo che rompe l’incanto dell’innamoramento. Vogliamo che non si introducano elementi di pianificazione in ciò che, se non accade spontaneamente, sembra essere snaturato. Tuttavia, come per intraprendere un’attività occorrono gli strumenti e non sono sufficienti il semplice desiderio e la fantasia, così senza concretezza non si dà attuazione al proprio disegno, e la consapevolezza del limite temporale della vita aumenta il valore che si dà al tempo per poter realizzare anche un percorso di vita insieme. Hai scelto una bella espressione per indicare l’amore dei tuoi nonni: “si prendono cura uno dell’altro”. 2. Prendersi cura dell'altro credo sia la qualità essenziale dell'amore. Nel prenderci cura dell'altro mostriamo interesse rinnovato nei suoi confronti, premura verso i suoi bisogni e dedizione verso la vita che lentamente si trasforma. Lo diciamo anche in certe espressioni: una persona tras-curata, infatti, è abbandonata a sé, è ignorata; e se uno è abbandonato presto si tras-cura, ossia si disinteressa a sé, si lascia andare, diventa debole e cede al peso degli anni e della vita. Cura è una parola che richiama anche la terapia, ossia quella modalità di intervento che permette di ristabilire la salute di una persona. Sì, perché l'interesse verso la persona è terapeutico, le permette di sentirsi viva e di sentirsi amata. E chi sa di essere amato è più forte, perché l’attenzione è un potente medicamento dell’anima. 3. E’ significativa anche la modalità con cui indichi la loro relazione: con dedizione. La parola dedizione sta a metà strada tra il rispetto e il culto. La dedizione è fatta di rispetto (respicere), ossia della capacità di saper guardare l’altro per quello che è e per la dignità umana che è in lui; perché ognuno dei due è l’unico che conosce le esperienze dell’altro, il suo vissuto, la sua storia. Solo tuo nonno, oggi, porta dentro di sé la storia della nonna e i suoi vissuti. I tuoi genitori sono venuti dopo, e tu dopo ancora. Lui vede nella nonna quello che altri non vedono più, il tempo della sua giovinezza e tanti altri istanti vissuti insieme, le sue fantasie, i suoi sogni e il suo passato. E nella dedizione c’è anche un richiamo al sacro, che ci ricorda il legame con il divino. Nell’amore, infatti, sperimentiamo la forma più importante del legame tra le persone, ed essendo la forma più alta del legame umano è bello dire che è un legame divino. Come il devoto ritorna infatti con i propri pensieri a ciò che ama, così l’amante vuole stare vicino all’oggetto del suo amore. 4. “Amiamo con più sincerità perché conosciamo meglio l’altra metà della mela?” La conoscenza della persona può aumentare l’amore, ma non basta. Quando si ama qualcuno lo si comprende meglio: a due innamorati basta uno sguardo per capire se c’è qualcosa che non va. È a partire dall’amore, dunque, che aumenta la conoscenza. Il filosofo Umberto Galimberti, nel libro L’ospite inquietante, cita una frase di Paolo di Tarso: "Non si entra nella verità senza l'amore (Non intratur in veritate nisi per caritatem)". La comprensione, come vedi, passa attraverso l’amore. Infatti, è proprio grazie all’amore che anche tu riesci ad afferrare le sfumature dell’affetto dei tuoi nonni. Poiché gli adolescenti sono molto svegli e sanno distinguere nelle relazioni ciò che è autentico da ciò che è artefatto, credo che i tuoi nonni siano fortunati, perché hanno una nipote molto attenta che sa leggere le tonalità emotive; ma penso che anche tu sia più ricca, perché hai fatto esperienza dell'amore nella forma più alta, che è quella della testimonianza e non dell’idealizzazione. La vita vissuta emana un’energia in grado di persuadere le persone che anche la qualità dell’amore è possibile.
Un caro saluto,
Alberto

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