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Cor-rispondenze

lunedì 11 febbraio 2019

Che cos'è l'amore?


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Caro professore,
Ero in Grecia, vacanza familiare con i miei genitori e mia sorella maggiore. Sul pullman, non mi ricordo per quale motivo, è partito uno di quei discorsi filosofici di cui non capisci proprio il perché. COS’È L'AMORE? QUELLO GENERICO, NON PER FORZA FRA DUE INDIVIDUI. Ci abbiamo riflettuto per tutto il viaggio, mia sorella “sapeva” già la risposta, nel senso che lei ci aveva già riflettuto in momenti diversi da quello, e aveva trovato una risposta: SPIRITO DI SOPRAVVIVENZA. A lei non piaceva quella definizione, ma l’aveva voluta accettare. Io all'inizio non volevo accettarla, tutto il romanticismo della vita dov’era sennò, ma devo dire che le sue affermazioni mi avevano stroncato. In seguito ci siamo messe d’accordo su: L'AMORE È ENERGIA DI VITA. So che ci sono tante altre cose da dire, ma in poche righe ci si deve limitare. Facciamo finta che mi chiamo Anna.
(I liceo)


Cara (finta) Anna,
Sedute accanto – tu e tua sorella – siete impegnate a discutere. Ora immaginate che sullo stesso pullman salgano altre persone interessate al vostro discorso. Siete dirette in Grecia, è probabile che molti filosofi vogliano condividere la meta. Chiedo loro di presentarsi e di contribuire al vostro scambio di idee. Proviamo. “Sono EMPEDOCLE di Agrigento, l’amore è una forza cosmica che unisce e aggrega gli elementi come la forza magnetica; così l’odio è forza che separa gli elementi, come i poli dello stesso segno del magnete: «A vicenda predominano [Amore e Odio] in ricorrente ciclo, e fra loro si struggono e si accrescono nella vicenda del destino»”. “Sono ARISTOFANE e devo dirvi che, secondo me, l’amore «tende a fare di due uno solo, riportando l'uomo all'antica natura. Eros è aspirazione a ritornare all'Intero e all'Uno»”. “Sono SOCRATE e per me «l'amore di qualcosa è sempre desiderio di ciò di cui si sente mancanza. E ciò di cui Eros sente mancanza e desiderio sono le cose belle e buone». Credo poi che l’amore sia la «tendenza a possedere il Bene per sempre». E poiché «Eros è tendenza a procreare nel bello» credo che Eros sia «aspirazione all'immortalità»”. “Mi chiamo MARSILIO FICINO, ho tradotto le opere di un grande filosofo greco. Ne sono rimasto così affascinato da scrivere un libro intitolato ‘Sopra lo amore’. Per me, «Il vero Amore non è altro che un certo sforzo di volare alla divina bellezza, desto [suscitato] in noi dallo aspetto della corporale bellezza». So che questa definizione non è tutta farina del mio sacco, e per questo non finirò mai di ringraziare il mio grande maestro PLATONE”. “Mi chiamo BARUCH SPINOZA, ho scritto anch’io dell’amore in un libro che per fortuna non è stato smarrito ed è stato stampato dopo la mia morte. «Cioè l’Amore non è altro che Letizia accompagnata dall’idea di una causa esterna». Voglio dire «che chi ama si sforza necessariamente di avere presente e di conservare la cosa che ama, e, al contrario, chi odia si sforza di allontanare e distruggere la cosa che odia»”. “Sono LEIBNIZ, per l’esattezza GOTTFRIED WILHELM VON LEIBNIZ, matematico e filosofo, ma mi sono occupato di tanti temi. Sono convinto che l’amore sia cercare «il proprio piacere nell’appagamento e nella felicità di un’altra persona». Gli uomini, di solito, desiderano il proprio bene, ma il  vero amore si realizza quando uno cerca il bene dell’altro non per un secondo fine. Così, quando realizziamo il bene dell’altro, anche noi siamo felici e proviamo piacere in questa felicità. Dal bene dell’altro discende dunque anche la nostra felicità”. “Mi chiamo DAVID HUME, scozzese, spesso mi ricordano perché ho svegliato dal sonno dogmatico il mio illustre collega IMMANUEL KANT. Per me «l'amore non è altro che desiderio della felicità di un’altra persona, e l’odio desiderio della sua infelicità. Il desiderio e l'avversione costituiscono la vera natura dell'amore»”. “Mi chiamo ARTHUR SCHOPENHAUER, anche se ho odiato molto un filosofo piuttosto famoso e a me contemporaneo che si chiama GEORG WILHELM FRIEDRICH HEGEL, credo tuttavia di aver capito bene la questione. Per me «l'amore non è altro che un espediente escogitato dalla furbizia della natura che si avvale del piacere, della bellezza, del sentimento legati all'amore per incrementare la propagazione della vita»”. “Sono THEODOR REIK, amico di FREUD. Sono laureato in filosofia, ma faccio il medico. Per me l’amore «è il sostituto di un altro desiderio: la lotta per l'autorealizzazione, il vano desiderio di realizzare il proprio io ideale»”. “Sono ERICH FROMM, di scuola tedesca. Sono filosofo e psicologo. Da sincero pacifista, vorrei che il problema dell’uomo fosse messo al centro della riflessione filosofica e politica. Per me «l'amore è una forza che produce amore»”. “Mi chiamo ROBERT STERNBERG, ho studiato l’intelligenza e ho dedicato una gran parte della vita a studiare l’amore. Sono il più giovane tra gli uomini illustri che avete ascoltato; secondo me «L'amore è la nostra risposta emotiva a qualcosa a cui attribuiamo grande valore»”. Cari amici, la compagnia si è fatta davvero interessante: ora salgo anch’io sul pullman, per dire la mia. C’è un posto vicino a FROMM. Allora taccio, e mi siedo accanto a lui.
Un caro saluto,
Alberto

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